Maurice Duruflé, vita e opere
L'ultimo degli impressionisti
Scoprii Maurice Duruflé e la sua musica per caso un paio di anni fa, grazie
a un post su Facebook in un gruppo di organisti. Ne rimasi letteralmente folgorato:
nella sua musica ritrovo la perfetta sintesi tra modernità e tradizione.
Dedico l'articolo a questo grande compositore contemporaneo (scomparso nel 1986)
col desiderio di approfondire la sua vita e la sua eredità musicale.

Indice
Biografia
Maurice Duruflé nacque nel 1902 a Louviers, vicino Rouen, Francia.
Il padre di Maurice era un famoso architetto appassionato di musica e
la madre era pianista. Fin da piccolo Maurice fu un prodigio musicale:
a 5 anni iniziò a studiare pianoforte e solfeggio ed eseguiva a memoria sull'harmonium i brani
che ascoltava in chiesa.
A 10 anni Maurice entrò a far parte del coro scolastico che svolgeva funzioni nella
Cattedrale di Rouen. Nello stesso periodo iniziò a studiare
organo e canto gregoriano. Duruflé parlò della sua adolescenza
come di un periodo molto rigido e severo, dove il suo unico sollievo erano la musica e
l'ascolto dei grandi compositori del passato.

© Jacques SIERPINSKI
Al termine della scuola tornò al suo paese natale dove divenne organista alla chiesa di
Notre Dame de Louviers. Iniziò a viaggiare a Parigi per lezioni private due volte alla settimana
con Tournemine per poi iscriversi al Conservatorio della capitale.
Studiò Composizione con Charles-Marie Widor e con Paul Dukas,
Armonia con Jean Gallon, Fuga con Georges Caussade
e Organo con Eugène Gigout.
Nel 1927 divenne assistente di Louis Vierne Nella Cattedrale di Notre-Dame de París,
fino al 1937.
Il percorso di studi di Duruflé al Conservatorio fu a dir poco brillante.
Eseguiva concerti e registrazioni come organista per opere orchestrali, corali e come solista.
Orchestrava e trascriveva le opere di altri compositori, faceva parte di giurie e comitati
in esami e concorsi. Vinse vari premi per le sue esecuzioni al piano,
all'organo, per le improvvisazioni e per la composizione.
Era adorato dall'ambiente musicale a lui vicino ma lui mantenne sempre un atteggiamento schivo
e riservato.
Nel 1953 Duruflé sposò Marie-Madeleine Chevalier, una studentessa 19 anni più giovane di lui.
La relazione portò nella vita di Maurice quella gioia che aveva raramente sperimentato.
Marie-Madeleine gli fu d'aiuto dal punto di vista artistico, sociale e professionale.
I due sposi eseguirono numerosi concerti insieme in tutta la Francia,
così come nel resto d'Europa e negli USA. Marie-Madeleine era anche compositrice e insegnante
oltre che una grande virtuosa all'organo.

© Photographersdirect.com
Nel 1975 i coniugi Duruflé rimasero coinvolti in un terribile incidente d'auto e rimasero gravemente feriti. Maurice perse parzialmente l'uso di entrambe le gambe e soffrì di atroci dolori fino alla morte, avvenuta nel 1986. La salute di Duruflé, già cagionevole, peggiorò drasticamente dopo l'incidente. Marie-Madeleine si prese cura del marito per il resto della sua vita e dopo la morte si occupò di promuoverne l'opera a livello internazionale.

Opere
La produzione musicale di Duruflé fu piuttosto limitata probabilmente per la grande attenzione
al dettaglio che riservava per ogni opera: per questa ragione molte sue composizioni
richiesero anni di revisioni prima di essere pubblicate.
L'opera più famosa di Duruflé è il Requiem, che insieme ad altre composizioni per organo
sono considerati universalmente dei capolavori dal punto di vista tecnico ed espressivo.
A seguire pubblico un elenco quasi completo delle sue opere. Cliccando sul link potete ascoltare
una versione su Youtube.
Le partiture non sono di pubblico dominio, ma alcune sono disponibili su
MuseScore.
Per organo solista
- Scherzo op. 2 (1926)
- Prélude, Adagio et Choral varié sur le Veni Creator op. 4 (1930)
- Suite op. 5 (1932):
- Prélude et Fuge sur le nom d'Alain op. 7 (1942)
- Prélude sur l'Introït de l'Epiphanie op. 13 (1961)
- Fugue sur le carillon des heures de la Cathédrale de Soissons op. 12 (1962)
- Méditation, postuma (1964)
- Lecture à vue (inedito)
- Fugue (inedito)
- Lux aeterna (inedito)
Musica da camera
Pianoforte solista
- Triptyque op. 1: Fantaisie sur des thèmes grégoriens (1927/1943, inedito)
- Trois Danses op. 6 (1932, versione per pianoforte del compositore):
- Divertissement
- Danse lente
- Tambourin
Pianoforte a 4 mani
- Trois Danses op. 6 (1932, trascritta dal compositore):
- Divertissement
- Danse lente
- Tambourin
Due pianoforti
- Trois Danses op. 6 (1932, trascritta dal compositore):
Opere per Orchestra
- Trois Danses op. 6 (1932):
- Andante et Scherzo op. 8 (1940):
Opere per coro
- Requiem op. 9 (1947) per solisti, coro, orchestra e organo:
- Versione con Organo (1948)
- Versione con Orchestra (1950)
- Versione con Orchestra ridotta (1961)
- Quatre motets sur des thèmes grégoriens op. 10 per coro a cappella (1940):
- Messe cum jubilo op. 11 per baritono solista, coro di voci maschili e orchestra (1966):
- Versione con organo (1967)
- Versione con orchestra (1970)
- Versione con piccola orchestra (1972)
- Notre père op. 14 per coro a 4 voci miste
Opere varie
- Hommage à Jean Gallon (a.k.a. Chant Donné, 1953)
- Sicilienne dalla Suite op. 5 per piccola orchestra (inedito)
In questa lista ho omesso le trascrizioni. L'elenco completo è consultabile alla voce su Duruflé di Wikipedia.
Requiem
Il Requiem di Duruflé è l'opera più conosciuta del grande compositore francese
e merita una menzione speciale.
La morte del padre nel 1945 diede a Duruflé l'impulso alla composizione della sua più grande opera,
il Requiem. Venne pubblicato nel 1948 e si ispira ai canti gregoriani.
Tutti e nove i movimenti sono basati sulla Missa pro defunctis.

Pur attendendosi a concetti formali tradizionali, il Requiem ha un gusto moderno e un'orchestrazione raffinata.
Eredità artistica
Maurice Duruflé è un musicista atipico per il XX secolo.
Rispetto ad altri grandi compositori del suo tempo mantenne sempre una certa distanza
dal panorama musicale dell'epoca, sia dal punto di vista compositivo che sociale.
Nonostante visse a Parigi durante uno dei periodi più caotici e creativi della capitale francese,
non fu mai coinvolto dalle mode. Potrebbe essere facile considerarlo semplicemente come
un conservatore in un mondo radicale, tuttavia questa definizione
non darebbe assolutamente merito al suo spessore artistico.
La sua incredibile comprensione dell'armonia, il suo virtuosismo organistico e
la sua perfezione compositiva lo pongono al livello dei più grandi maestri del passato.
Il suo linguaggio musicale può essere visto come una sintesi
della tradizione impressionista di Debussy e Ravel e dello stile modale
di ispirazione gregoriana di Fauré.
La sua musica d'organo, subito riconoscibile e di grande effetto, è in continuità con la tradizione
organistica francese.
La sua esplorazione artistica del canto gregoriano lo mettono in continuità
con i grandi autori impressionisti e lo rende un pioniere
di una ricerca musicale più che mai attuale.
Link esterni per approfondire
- Maurice Duruflé: A Man Out of Step with His Times
(San Francisco Choral Society); - The music of Maurice Duruflé
(The Imaginative Conservative); - Recalling Maurice Duruflé, a composing perfectionist who kept the world at arm’s length
(Boston Globe); - Le Opere corali di Maurice Duruflé autentici capolavori intrisi di fede
(Avvenire); - Collezione di foto
(Pagina FB della Duruflé Academy); - Le grand orgue de l'église de Louviers va être restauré
(La Dépeche);
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