Prélude op. 18 di César Franck
Analisi della trascrizione per bandoneón
In questo articolo parlerò dei criteri che ho seguito nella trascrizione per bandoneón del celebre preludio di Franck, i problemi che ho incontrato e le soluzioni personali che ho adottato.
L'opera
Questo preludio è tratto da "Prélude, Fugue et Variation pour Orgue" di César Franck, op.18 (FWV 30) del 1862.

César Franck (Liegi 1822 † Parigi 1890)
Si tratta di una composizione per organo scritta da Franck in omaggio a Saint-Saëns.
È possibile ascoltare una magnifica intepretazione dell'opera completa eseguita
all'organo da Vincent Dubois (organista titolare a Notre-Dame de Paris).
Le partiture
Ho realizzato la trascrizione a partire dall'edizione di P. Gourin (Les Éditions Outremountaises, Montréal 2007) che condivido qui.
La versione per bandoneón è scaricabile alla pagina "Works" del sito o tramite il link diretto qui sotto.
Scarica Prelude op.18 per bandoneón
Criteri per la trascrizione
Nella trascrizione di un'opera da uno strumento controllabile con due mani e coi piedi
ad uno più limitato che permette di essere suonato solo con 8 dita è di fondamentale importanza stabilire
in principio quali criteri seguire.
Il principio scelto è stato quello di rispettare il più possibile l'opera originale,
seguendo questi due fondamenti:
- Mantenere tutte le note originali;
- Mantenere le altezze delle note in partitura.
Non sempre è stato possibile mantenere entrambi.
In alcuni casi ho deliberatamente tolto alcune note per semplificare l'esecuzione,
ma si trattava sempre di note già presenti all'accompagnamento o alla melodia (in ottava o
in pochissimi casi come quinta).
Per la necessità tipicamente bandoneónistica di dover decidere dove aprire o chiudere
ho adottato questi quattro principi:
- Invertire il mantice a conclusione di frase o di semifrase.
- Stessa direzione di mantice per frasi ripetute o variazioni.
- Mantice in apertura per i passaggi con dinamica "forte".
- Movimento d'apertura sempre maggiore della chiusura.
Considerazioni strumentistiche
Nell'opera originale si contempla l'uso di tre manuali (recitativo, positivo e grand'organo) e pedaliera.

Console di organo con i 4 manuali: grand'organo, positivo, recitativo, eco.
La melodia principale viene mantenuta sempre sul recitativo.
Il controcanto inizia e conclude come grand'organo, con una "parentesi" sul positivo (battute da 32 a 44).
La pedaliera mantiene fondamentalmente gli stessi registri per tutta l'opera (Flutes 16' e 8',
e solo verso la conclusione rinforza con un 8' o 4').
Con il bandoneón è stata ovvia la scelta di mantenere la melodia alla tastiera destra
e i bassi della sinistra come pedali. Meno scontata invece la decisione di assegnare il controcanto
alla tastiera sinistra, che in ultima analisi si è rivelata una scelta felice perché
il cassotto presente sul cabezal sinistro crea una differenza timbrica tra le due tastiere.
Ciò ha consentito di sovrapporre note vicine di ottava senza creare dissonanze acustiche e di riproporre
la differenza timbrica tra i due manuali dell'organo.
In certi casi non è stato possibile affidare il controcanto alla tastiera sinistra per limitazioni tecniche dello strumento,
che non va oltre al la della terza ottava (o si bemolle nel caso del modello 144 Einheits).
In tal caso ho preferito non abbassare di ottava ma assegnare il controcanto alla mano destra
(dalla battuta 29 alla 31) da eseguire insieme alla melodia principale.
Tuttavia questa opzione non è stata possibile per le battute da 39 a 42, e in quel caso il controcanto
è stato ripartito: ho assegnato le note superiori alla tastiera destra (insieme alla melodia)
e quelle inferiori alla sinistra, insieme ai bassi.

Prélude 18 (C.Franck), battute da 39 a 42: confronto versioni organo e bandoneón.
Risulterà evidente in fase di studio dell'opera il grande
lavoro richiesto alla mano sinistra per compiere la doppia funzione di manuale + pedaliera.
Fortunatamente la tastiera "caotica" del bandoneón mischia alti e bassi senza un criterio
seriale e consente di coprire intervalli distanti.
Il bandoneón 144 o "Einheits" si è mostrato più versatile
rispetto al 142, grazie alla maggiore estensione alla tastiera sinistra
(il già menzionato si bemolle) che invece passa all'ottava inferiore
per il 142, come indicato in partitura (battute 23-25).
Esecuzione
Dal punto di vista interpretativo si tratta di un brano del tipo "corale"
da eseguire con continuità, mantenendo uguaglianza tra l'apertura e la chiusura
senza far sentire i cambi di mantice.
Gli effetti espressivi sono da usare con equilibrio, garantendo innanzitutto
la stabilità e l'omogeneità della linea sonora.
Durante l'esecuzione è importante far sentire bene
la polifonia. L'applicazione del "non legato" aiuta a rilevare leggermente
quella voce che altrimenti verrebbe coperta dalle note prolungate.
I pedali prolungati per tutta la battuta possono essere ridotti leggermente
nella loro durata per "alleggerire" il suono e permettere la preparazione di posizione della
battuta successiva.
Il piano e il pianissimo saranno difficili da ottenere per chi suona
strumenti vintage, mentre la differenza dinamica sarà più evidente con gli strumenti
di nuova fabbricazione.
Video
E la fuga? E la variazione?
Come accennato all'inizio, l'opera originale si compone di un preludio, una fuga e una variazione.
Credo che sia impossibile trascrivere la fuga senza mutilare o stravolgere drasticamente
l'opera originale, per cui vi ho rinunciato in partenza.
Non ho trascritto la variazione pur ritenendolo
possibile perché credo che eseguire il preludio e la variazione senza la fuga non avrebbe senso,
se non come puro esercizio tecnico o di stile.
Conclusioni
Si tratta della mia prima trascrizione per bandoneón di musica per organo.
È stata un'esperienza formativa sopratutto per conoscere meglio le possibilità
e i limiti del bandoneón.
Come già accennato in un altro articolo,
il bandoneón rappresenta per me la "porta d'accesso" al repertorio organistico.
Non nascondo infatti il desiderio di esplorare questo repertorio con il bandoneón.
Con l'ottimismo tipico di chi forse non sa a cosa va incontro, immagino di poter suonare col
bandoneón le opere organistiche di Bach, Peeters, Brahms, Duruflé e tutti gli
altri grandi maestri del re degli strumenti.
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